Brutta partita dei rossoneri e stop nella corsa Champions. Stasera la Roma può sognare il sorpasso battendo l’Inter a San Siro

Una buona fetta della stagione di Parma e Milan passava dal match del Tardini, e il boato che sommerge le squadre al fischio finale di Valeri suggerisce, semmai ce ne fosse bisogno, chi può sorridere dopo questo 1-1. Gli emiliani di D’Aversa, in piena corsa salvezza, fanno un passo avanti preziosissimo e soprattutto respirano aria di fiducia dopo un’ottima prestazione. La frenata del Diavolo, invece, rischia di ridisegnare la classifica rossonera e di produrre contraccolpi psicologici: Romagnoli e compagni, rimontati all’87’ dopo essere passati in vantaggio al 69′ sono ancora quarti, ma tra due giorni potrebbero ritrovarsi al quinto posto, scavalcati dalla Roma e alla pari con l’Atalanta.

PIÙ PARMA CHE MILAN — Sul prato del Tardini splende il sole, ma per un’ora buona sulle trame di gioco del Milan cala il buio più totale: il 4-3-3 con Suso e Borini ai lati di Piatek è statico, Calha da mezzala ragiona più da play che da incursore, Conti fatica in copertura e non arriva mai sul fondo. Il Diavolo non crea e il Parma schierato con un 5-3-2 da D’Aversa guadagna metri e coraggio: dall’inserimento di Ceravolo – murato in uscita da Donnarumma mentre il pubblico invoca un rigore che non c’è − alla rovesciata di Kucka e al tap-in alto di Gervinho dopo una deviazione di Gigio sul solito Ceravolo, i brividi della prima parte di gara corrono quasi esclusivamente sulla schiena di Gattuso.

GLI AGGIUSTAMENTI PAGANO — Come successo contro la Lazio, Rino decide di cambiare e anche stavolta il campo gli dà ragione. Al 58′ dentro Cutrone per Bakayoko e – poco dopo – Castillejo per Conti: il Milan rimette l’abito della difesa a tre, con Rodriguez accanto a Zapata e Romagnoli, e Suso si sistema sulla trequarti alle spalle delle due punte. Il baricentro si alza, i rossoneri si fanno vedere sull’out di destra e da quelle zolle parte l’azione che porta al gol: al 69′ Suso mette in mezzo e trova una bellissima “carambola” di testa di Castillejo, al quarto centro in rossonero.

IL COMPASSO DI BRUNO — Anche alla luce di una condizione fisica tutt’altro che brillante, Gattuso modifica ancora l’assetto dei suoi: Biglia prende il posto di Calhanoglu e il Milan si ridisegna sul 4-4-2 con Borini terzino destro. I rossoneri soffrono e rischiano su di un palo di Siligardi e una gran botta di Kucka dal limite, poi incassano il pareggio, a tre minuti dal 90′. E così pure D’Aversa ritira il suo gettone di punti dopo un cambio in corsa, perché è Sprocati – entrato per Ceravolo – a guadagnare la punizione che capitan Bruno Alves trasforma da maestro. I 20mila del Tardini sono in delirio, il Diavolo in ansia: da stasera bisognerà sperare che a frenare siano anche le inseguitrici. FONTE:GAZZETTA.IT

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