L’Inter di Antonio Conte batte una buona Lazio grazie al gol di un difensore. Tre punti importantissimi ottenuti grazie alle parate di Handanovic.

Cinque su cinque, ma che fatica!

L’Inter di Antonio Conte non rallenta, soffre ma risponde e sorpassa la Juve in classifica, grazie all’1-0 ottenuto contro la Lazio. Sabato i Nerazzurri sfideranno la Samp a Genova, mentre Sarri e Co, la Spal in casa: domenica 6 ottobre, l’attesissimo scontro diretto a San Siro.

Un match di sacrificio e sofferenza

Conte riprende a fatica il trono della Serie A dopo la sua parentesi di successo sulla panchina dei Bianconeri.

Un match difficile, canalizzato a favore dei nerazzurri al minuto 23 con il gol di D’ambrosio, ma fortemente sofferto a causa delle tante scorribande avversarie per tutto il resto della partita. Lazio pericolosissima in almeno quattro occasioni, con super Handanovic (alla partita numero 300 in nerazzurro, raggiunto Julio Cesar) decisivo in tre volte. L’Inter fa riposare Sensi e Lautaro, al loro posto il duo Vecino-Barella non incanta accanto a Brozovic e Politano con Lukaku. Turno di riposo anche per Asamoah e chance per il debuttante Biraghi. I biancocelesti rinunciano a Immobile dopo la lite con Inzaghi, anche se Tare parla di un piccolo problema muscolare: davanti con Correa c’è Caicedo. Le squadre giocano a specchio con un doppio 3-5-2. Ma la Lazio nel primo tempo è più brava ad affondare, mentre i nerazzurri solo sulle fasce riescono a distendersi ed essere pericolosi.

L’episodio decisivo

Il match è stato deciso dal gol di D’ambrosio, bravo a convertire in rete un preciso cross di Biraghi e anticipare un il colpevole Jony. L’Inter passa ma la serata non si mette in discesa. Al 26’ si vede Lukaku: il centravanti belga, che a San Siro ha ritrovato il fratello Jordan alla prima panchina biancoceleste dell’anno, ha spazio e da fuori area fa partire un missile che esce di poco a lato. Un tiro in porta e un gol: il massimo con il minimo.

Handanovic decisivo

Anche perché la Lazio fa tanto ma non riesce a sfondare Handa: subito dopo l’1-0 lo sloveno è bravissimo sul tiro a giro di Correa (24’); l’attaccante argentino lo grazia nella ripartenza su un erroraccio di Brozovic: lo scavetto del pareggio (34’), infatti, va clamorosamente fuori. Il capitano ci mette la manona altre due volte, sempre su Correa (35’) e poi su Bastos (46’) e si merita l’oscar del migliore in campo dopo 45 minuti.

L’Inter del secondo tempo è molto più contiana e si vede con decisione nell’area laziale. Ma è Correa al 6’ ad avere la prima occasione: uscita un po’ avventata di Handa su corner, l’argentino tira a lato. Dopo 2 minuti Inzaghi gioca la carta Immobile, ma Ciro praticamente non si vedrà. Conte toglie Vecino, il peggiore dei suoi, e riporta in mezzo Sensi. Al 14’ Inter a un passo dal pareggio: Barella prima spara su Strakosha in uscita, poi sulla ribattuta Politano trova il piede del portiere albanese. Al 18’ Acerbi si immola in scivolata sul tiro di Lukaku dentro l’area. L’Inter prende campo, la Lazio sembra sulle gambe. Esce anche Milinkovic: San Siro lo applaude perché spera di vederlo presto nerazzurro, il serbo ringrazia e saluta. C’è ancora tempo per vedere Lautaro e Sanchez (il primo molle, il secondo elettrico), ma l’Inter non la chiude e il Toro si mangia il 2-0 nel recupero. Conte, però, tiene chiusa la porta ancora una volta: il solo gol preso in 5 partite (zero a San Siro) è il segno della forza della capolista.

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