Non bastano i gol di Candreva e Lukaku: i nerazzurri restano dietro alla Juve in classifica

Si è fatta vedere negli specchietti, ha provato a sfruttare la scia, ha cullato l’idea di un sorpasso fino all’ultima curva, poi ha dovuto alzare il piede dall’acceleratore. Niente da fare, manca la sgasata: l’Inter non sfrutta il “giro lento” della Juve e resta dietro. Ai box Conte si agita, ma le “strategie” permettono solo di rientrare sul Parma, lui sì velocissimo nel dritto, con i cavalli non solo di Gervinho, ma soprattutto di Karamoh. Un gol e un assist per l’ex, pareggiati da un gol e un assist per il soldato Candreva per il 2-2 finale. Lukaku infila la sesta (segnatura) e si conferma più concreto che bello a vedersi. Esposito sfiora il gol vittoria da predestinato, a cui fa seguire due errori che Conte non mancherà di fargli rivedere, per tenerlo coi piedi per terra. Il Parma si prende un punto meritato soprattutto in un primo tempo che è un capolavoro tattico.

DOPPIO COLPO “Il Parma è letale nelle ripartenze” aveva detto Conte alla vigilia. Saperlo evidentemente non basta, perché l’Inter passata in vantaggio con il solito “nuovo” Candreva (sviluppi di un angolo, tiro da fuori con deviazione di Dermaku) si fa rimontare prendendo due ribaltamenti improvvisi. Il primo, invece di bloccarlo, addirittura lo costruisce, con un retropassaggio di Brozovic a Godin (oggi centrale nella difesa a tre) intercettato da Karamoh. Il francesino mai esploso all’Inter si accende a San Siro, rientrando verso il centro e inventando un gran tiro a giro sul primo palo. Non è finita: quattro minuti dopo (siamo al 30’) sfrutta un “buco” di Brozovic, salta Godin con un sombrero, attira Skriniar e poi scarica per Gervinho, che completa il ribaltone sul 2-1. Due gol che partono dal pomeriggio difficile di Brozovic, asfissiato da Kulusevski. Lo svedese classe 2000 in fase d’attacco è un po’ rifinitore e un po’ falso nueve (out Inglese e Cornelius), aprendo spazi alle due frecce, ma quando l’Inter ha la palla si incolla ad Epic. Quando va male rallenta la costruzione nerazzurra, quando va bene ci scappa la ripartenza. Il Parma al 45’ non è in vantaggio per caso, ha tirato verso la porta 10 volte.

PRIMI PARI L’Inter invece trova pochi spazi davanti, trova raramente Lautaro (un assist per Gagliardini, un colpo di testa, un rigore reclamato) e quasi mai Lukaku. La creatura di Conte pende a destra, attacca spesso dalla parte di Candreva. Gagliolo per un tempo regge, poi tutto il Parma dopo l’intervallo si trova di fronte un’Inter diversa. Il pacato discorsetto di Conte (facile immaginarselo così) funziona, perché i più anestetizzati si risvegliano. Barella cresce (una costante), Biraghi attacca (una novità), al 7’ arriva il pareggio. Azione arrembante e avvolgente, con Brozovic che dal centro trova Candreva in area: cross basso, controllo difficile e girata pronta di Lukaku per il 2-2. L’arbitro prima annulla per fuorigioco di Candreva, poi dopo lunga consultazione del Var convalida. Sembra l’inizio di una mareggiata, anche perché arriva subito un’altra ondata con Lautaro, invece la carica nerazzurra viene contenuta dal Parma, che ha tanti meriti, fra cui quello di scomporsi poco. Conte inserisce De Vrij per Godin (non felicissimo), poi Esposito per Lautaro (debutto in A per Seba) e Politano per Gagliardini. E’ il più giovane, con un tiro al volo a centimetri dal secondo palo, ad andare più vicino al gol del sorpasso, a Parma e Juve. Ma il finale con collezione di angoli non basta, D’Aversa trova a San Siro il primo pareggio stagionale, Conte il primo pari in campionato, la Juve resta davanti.

Fonte:gazzetta.it

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