San Antonio si complica la vita nel finale, ma batte i Knicks e interrompe una striscia di otto sconfitte consecutive. Utah supera New Orleans con un Mitchell da 37 punti

New Orleans Pelicans – Portland Trail Blazers 115-104

Dopo otto sconfitte consecutive tornano al successo gli Spurs, che superano i Knicks al Madison Square Garden. San Antonio, avanti anche di 28 punti nel terzo quarto, smette di giocare troppo presto e rischia più del dovuto ma alla fine porta a casa il successo. Otto punti e due assist in 17′ di gioco per Marco Belinelli. Nel bel mezzo della striscia negativa più lunga dell’era Popovich, il calendario regala agli Spurs la sfida con i Knicks. Occasione ghiottissima, quindi, per tornare in carreggiata. E la compagine texana sembra recepire il messaggio, visto che già dalla palla a due tiene altissimo il livello di concentrazione. Ci mettono poco gli Spurs, aiutati anche dagli errori in serie della difesa newyorchese, a prendere in mano le redini del match. Poeltl domina la zona pitturata e con l’ingresso di Belinelli arrivano anche i canestri dalla lunga distanza. Due triple e due liberi dell’azzurro spingono gli ospiti al +14, Mills e Gay poi chiudono un eccellente primo quarto regalando a San Antonio il +16. La produzione di Porter è una piccola illusione per i tifosi newyorchesi, che si spazientiscono ben presto. Ci pensa Lyles, con tre triple consecutive, a esasperare il pubblico del Garden che fischia apertamente già a metà secondo quarto, con i Knicks sotto di 22 lunghezze. DeRozan e Aldridge fanno il resto, New York sembra incapace di reagire e torna negli spogliatoi all’intervallo in ritardo 68-43. Primo tempo decisamente buona per una difesa, quella di San Antonio, capace di subire ben 122.3 punti di media nelle ultime otto gare. La ripresa si apre sulla falsariga del primo tempo e la tripla di Aldridge porta gli ospiti al +28. San Antonio però si mette a giocare con una certa sufficienza, incappa in evitabili turnover e i Knicks così ne approfittano per mandare un minimo segnale al pubblico del Garden. Le triple di Morris ed Ellington rimettono la squadra di casa in partita, lontana comunque 15 lunghezze. Aldridge prova a ricacciare indietro i Knicks nel finale del terzo periodo, ma gli Spurs sembrano volercela mettere tutta per tenere in vita la squadra di casa. Un match che avrebbe dovuto essere in ghiacciaia già a inizio della quarta frazione diventa vivo quando, con la penetrazione di Barrett, i Knicks tornano al -7 a 3’30” dalla sirena. DeRozan però mette fine all’autolesionismo degli Spurs e con una perentoria schiacciata riporta i texani al vantaggio in doppia cifra a 1’11” dalla fine e di fatto chiude i conti.

New York: Morris 20 (3/8, 4/6, 2/2 tl), Portis 16, Randle 14. Rimbalzi: Randle 8. Assist: Ntilikina 9

San Antonio: BELINELLI 8 (0/1, 2/4, 2/3 tl) con 1 rimbalzo, 2 assist, 1 recupero e 1 turnover in 17′. Aldridge 23 (6/13, 2/2, 5/7 tl), DeRozan 21, Mills 17. Rimbalzi: Poeltl 10. Assist: White 5

Utah-New Orleans 128-120

Una partenza a handicap mette i Pelicans con le spalle al muro, New Orleans lotta nella ripresa e con orgoglio fa sudare i Jazz fino alle battute finali, ma deve comunque alzare bandiera bianca. Il miglior Donovan Mitchell della stagione, 37 punti, diventa l’antidoto per l’assenza dell’acciaccato Rudy Gobert. Nicolò Melli mette a referto sei punti e tre rimbalzi in 16′ di gioco. I Jazz sono praticamente infallibili dal campo nei minuti iniziali e lanciano subito chiari messaggi alla squadra ospite. Bogdanovic apre con 10 rapidi punti, Mitchell fa anche meglio (14), a metà primo quarto così i Jazz sono avanti 28-9. New Orleans si rimbocca le maniche e con la produzione di Ingram e Redick prova a restare in partita, ma all’intervallo ha un passivo di 20 lunghezze. Nella terza frazione, però, le cose cambiano. Ingram si esalta e diventa una costante spina nel fianco per la difesa di Utah, Holiday e Ball si scaldano e i Pelicans tornano in scia. Mitchell prova a rimettere le cose a posto nell’ultimo periodo, Holiday però vuole rendere complicata la vita ai padroni di casa e in un modo o nell’altro tiene a galla Nola. La tripla di Ingram a 37” dalla sirena riporta i Pelicans al -4, ma Bogdanovic e Green non fanno sconti dalla lunetta e Utah può così tirare un sospiro di sollievo.

Utah: Mitchell 37 (6/13, 6/13, 7/7 tl), Bogdanovic 28, Bradley 14. Rimbalzi: Bradley 9. Assist: O’Neale 6

New Orleans: MELLI 6 (0/1, 2/3) con 3 rimbalzi in 16′. Ingram 33 (8/17, 4/7, 5/5 tl), Holiday 28, Redick 20. Rimbalzi: Redick 7. Assist: Ingram 5

Fonte:gazzetta.it