Gol di Toloi, Ilicic, Criscito e Sanabria. Espulso Behrami nel finale. Nerazzurri quarti con la Roma, Nicola a quota 16
L’Atalanta inciampa ancora in casa, il suo teorico fortino: dopo la sconfitta con la Soal, un 2-2 con un’altra ultima in classifica, il Genoa, che vanifica il possibile sorpasso alla Roma (solo agganciata) in chiave Champions League. Ma la squadra di Nicola ha meritato questo punto, fondamentale per la classifica, ma soprattutto per l’aspetto psicologico, in chiave salvezza: partita molto paziente, ordinata, sorattutto coraggiosa fino alla fine, anche quando la squadra è rimasta in dieci (37’) per espulsione (doppio giallo) di Behrami. Una prva che ha dato ragione alle scelte del suo tecnico ed è stata “protetta” fino all’ultimo dalle parate di Perin, il migliore dei suoi assieme ai due attaccanti.
LE SCELTE
Gasperini replica difesa e attacco della goleada di Torino, cambiando solo un uomo in mezzo: Pasalic per Freuler. Più inedite le scelte di Nicola: subito titolare l’ex Masiello, come centrale sinistro della difesa a tre, con Criscito “alto” davanti a lui (fuori Barreca); in attacco linea verde, con Pinamonti, e non Pandev, assieme a Sanabria.
PRIMO TEMPO
Quattro gol in 35’, errori difensivi (soprattutto dell’Atalanta), continui ribaltamenti di fronte: il primo tempo è champagne e ricorda molto, alla squadra di Gasperini, lo scivolone in casa con la Spal. Come quel giorno, Atalanta in vantaggio quasi subito, al 12’: dopo due chance per Pasalic (diagonale appena largo) e Zapata (palo protetto da Perin), il gol – una rarità, quest’anno, arriva su calcio piaxxato, con corer battuto da Gomez, spizzata di Zapata e Toloi libero e bello di segnare. Ma il Genoa non molla un centimetro: la sua compattezza e i raddoppi continui contrastano bene il moto perpetuo di Gomex, la coppia offensiva smaschera la cattiva giornata dei centrali nerazzurri. Due gol in meno di un quarto d’ora e il Genoa capovolge la partita: Pinamonti scappa a Palomino, sul suo radente Hateboer prima recupera e poi cade in ingenuità, atterrando Sturaro, con Criscito che fa pace con il dischetto. Al 33’ ancora un crss di Sturaro, che apprfitta di un errore di De Roon, e Sanabria brucia secco Toloi di testa. Ma stavolta l’Atalanta rimedia quasi subito, in 2’: ancora un assist di Zapata, stavolta per Ilicic che evita il recupero di Criscito. Ma il ping pong frenetico non finisce qui, perché Gollini deve murare Pinamonti, servito ancora da Sanabria, e Perin rigrazia Ilicic, che solo davanti a lui divora il 3-2.
SECONDO TEMPO
La ripresa è quasi un monologo dell’Atalanta, che però non dà mai l’impressione di poter schiacciare il Genoa con la stessa efficacia che ha travolto altre avversarie. Gasperini le prova tutte, cambiando anche due terzi dell’attacco, ma l’impatto di Malinovsyi e Muriel è insufficiente e al resto pensa Perin, che nega il gol con una prodezza a Gosens e due scatti d’istimto su tacco di Djimsiti e girata di Toloi, prima di respingere con i pugni l’utimo tentativo su punizione di Malinovskyi. Ma non era la vera Atalanta.