Nella ripresa due pali degli ospiti e quello di Castillejo. Espulso Amrabat, esordio in A per Daniel Maldini

No Ibra, no party. Dopo tre vittorie consecutive in A, cinque considerando anche la Coppa Italia, il Milan frena e perde l’occasione di avvicinarsi all’Atalanta fermata dal Genoa: con il Verona a San Siro finisce 1-1, a Faraoni risponde Calhanoglu, alla seconda partita di fila in gol dopo la doppietta al Torino in Coppa, ma senza Ibrahimovic lì davanti la scintilla non si accende. Rebic ha perso l’istinto killer delle ultime uscite e Leao non va oltre un sinistro insidioso nel finale di partita: Pioli, in superiorità numerica per oltre venti minuti, butta nella mischia il neoacquisto Saelemaekers e Daniel Maldini, alla “prima” assoluta in A, ma non va oltre il pareggio. Risultato ampiamente meritato dalla banda Juric, che sfiora il colpaccio con due pali.

A DUE FACCE

Il Milan, in piena emergenza con le assenze di Ibrahimovic, Kjaer, Krunic e Bennacer (squalificato), ci mette mezz’ora a entrare in partita: la sveglia la dà il vantaggio dell’Hellas con Faraoni, bravissimo al 13’ a sbucare alle spalle di Hernandez e bruciare Donnarumma su cross dalla sinistra di Verre. È il manifesto del Verona di Juric, in campo con un 3-4-2-1 senza prime punte di ruolo: pressing alto e inserimenti dalla mediana a sfruttare gli errori avversari. Lo schema funziona piuttosto bene fino a quando una trattenuta di Faraoni su Bonaventura regala al Milan una punizione dal limite al 29’: Calhanoglu, aiutato da una deviazione in barriera di Verre, castiga Silvestri e rianima i suoi.

La banda Pioli alza il baricentro e costruisce due palle gol: al 31’ Rebic, servito da Castillejo in ripartenza, scarta Silvestri ma si allarga troppo e perde clamorosamente il tempo per inquadrare la porta; al 37’ Romagnoli sfiora il palo con un colpo di testa sul corner del solito Castillejo.

ROSSO E PALI 

Chi si aspetta un Milan rigenerato dal buon finale di primo tempo, però, resta interdetto, perché è il Verona a comandare buona parte della ripresa e ad andare a un passo dal gol: in 10 minuti i gialloblù colpiscono due pali, uno con un colpo di testa di Pessina al 52’ e uno con un sinistro di Zaccagni al 62’. Pioli prova a cambiare, inserendo Paquetà per Bonaventura, ma è Amrabat a regalare metri e ossigeno ai rossoneri, facendosi espellere al 68’ per un intervento durissimo su Castillejo (Chiffi decide al monitor).

Il Milan spinge affidandosi soprattutto all’improvvisazione: Calabria spreca dopo una bella discesa, Leao impegna Silvestri con un rasoterra dalla distanza, il nuovo acquisto Saelemaekers (entrato per Calabria al 77’) ci prova con un sinistro dalla distanza nel finale, Castillejo centra il palo nel recupero dopo una bella parata di Silvestri su Hernandez. Poco dopo tocca a Daniel Maldini, che fa il suo esordio in Serie A: il Milan frena, la dinastia dei Maldini continua.

Fonte:gazzetta.it