Il club di calcio più vincente della storia del calcio svizzero, dopo l’ennesima sconfitta stagionale, retrocede in B scatenando la protesta dei suoi tifosi

L’assurda stagione del Grasshoppers, si chiude nel peggiore dei modi, costretto ad abbandonare in anticipo il campo per la seconda volta in sei settimane a causa delle intemperanze dei propri tifosi, delusi e amareggiati per l’imminente retrocessione in seconda divisione dopo 70 anni.

Il club più vincente della Svizzera (27 titoli nazionali conquistati) stava infatti perdendo alla Swissporarena contro il Lucerna per 4 a 0 (risultato che sanciva l’aritmetico addio alla massima serie), quando un nutrito gruppo di supporter ha cominciato a dare in escandescenza, minacciando di fare invasione di campo e costringendo così steward e poliziotti in tenuta antisommossa a intervenire.

I giocatori hanno tentato una mediazione coi tifosi infuriati, salvo sentirsi intimare di consegnare magliette e pantaloncini perché indegni di indossarle (cosa che in effetti alcuni hanno fatto, nel tentativo di calmare la folla) e di tornare strisciando negli spogliatoi.

Dopo un’interruzione di circa un quarto d’ora, la gara è stata definitivamente sospesa, il risultato non omologato e ora toccherà alla commissione disciplinare della lega svizzera prendere una decisione.

La soluzione più probabile è la sconfitta a tavolino, un provvedimento analogo a quello preso lo scorso marzo, quando la gara contro il Sion venne sospesa sul 2 a 0 per gli avversari a causa del lancio di petardi e bengala in campo da parte dei tifosi.

Sconfitta che sancirà così la retrocessione nella Challenge League del club con tre giornate di anticipo (è ultimo in classifica con 24 punti).

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