Campioni, workshop e tanto gioco: i videogames in vetrina a Trento

Fenomeno esports, ma anche sport di fenomeni. Non solo per i numeri in termini di soldi e audience che i videogames competitivi muovono, ma anche per i numerosi nuovi orizzonti che aprono e i nuovi idoli che propongono.

E proprio per questo non potevano mancare al Festival dello Sport di Trento. I campioni, innanzitutto: “Prinsipe” Paolucci, uno che non se la cavava affatto male con il calcio vero (era nelle giovanili della Roma…) e poi è diventato una stella in quello virtuale di Fifa; oppure Pow3r “Calandrelli”, che insieme ai fratelli Avallone, Alessandro “Stermy” e Thomas “Hal” forma il trio delle meraviglie italiano degli sparatutto in prima persona, che con l’avvento di Fortnite e dei Battle Royale sta trovando sempre più soddisfazioni sul ruolino vittorie e sui social.

Ma a Trento si giocherà anche, e tanto: giocheranno loro, i campioni, e ci saranno tanti showmatch in cui vedere all’opera i migliori di Fifa, Fortnite, Counter Strike, League of Legends, Moto GP (con Max Biaggi).

Ma di esports parleranno anche i protagonisti. Perché sono discipline in continua evoluzione, e attraverso una serie di workshop proveremo a fornire un quadro della situazione e ad analizzare le prospettive future, provando a rispondere a qualche domanda. Ad esempio: che differenza c’è tra sport veri e sport virtuali? Quanti soldi muovono davvero e come ci investono i grandi marchi? Come si stanno muovendo governi e federazioni per regolarli? Li vedremo o no alle Olimpiadi? Come giocheremo in futuro? Cosa sono i battle royale e perché stanno rivoluzionando il modo di giocare? Come possono un pad e un gioco abbattere barriere sociali e fisiche che in tanti altri ambiti sembrano insormontabili? Seguiteci al Festival di Trento, e lo scoprirete.

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