Nerazzurri schiantati nel primo tempo dal talento dello spagnolo e dai gol dell’attaccante, che nella ripresa completa la tripletta. L’1 ottobre con lo Shakhtar sarà già decisiva

La prima storica partita di Champions si rivela un incubo per l’Atalanta di Gasperini, travolta dalla Dinamo Zagabria di un imprendibile Dani Olmo. Finisce con la rete di Leovac e la tripletta di Orsic. E a questo punto per tenere vivo il sogno qualificazione diventa già decisiva la prossima sfida, l’1 ottobre al Meazza contro lo Shakhtar, rullato a domicilio dal Manchester City.

PUNITA DALLE PROPRIE ARMI Gasperini va con i titolarissimi, mentre Bjelica vara la difesa a tre inserendo Theophile-Catherine per contenere il tridente nerazzurro. Il talento spagnolo Olmo, scuola Barcellona, gioca così da mezzala sinistra e non da trequartista. E partire da dietro lo rende imprendibile a inizio match, con Hateboer e De Roon che gli lasciano prendere velocità e la difesa che fatica ad accorciare. Dopo due squilli croati e un traversone pericoloso di Ilicic, lo stesso Olmo al 10’ mette fuori posizione la linea bergamasca, palla all’esterno di destra, Stojanovic, e cross basso per il tap in del collega di sinistra, Leovac. Atalanta insomma punita da una delle proprie armi tattiche. Così come i croati prevalgono con quelli che in campionato è una dei punti di forza dei Gasp boys: l’aggressione continua, anche quando si perde palla. La sensazione è che in Europa gli avversari corrono come gli atalantini. E a quel punto, al netto dell’emozione da prima volta e dell’esperienza, il giochino s’incarta. Dopo una fase in cui sembra prendere le misure all’avversario, la squadra di Gasp paga l’inesperienza a certi livelli al 28’, quando il solito Olmo innesca Leovac, sul cui cross basso Orsic di piatto dal limite s’inventa il tiro imparabile nell’angolino.

TROPPO TARDI Nell’intervallo Gasp prova a cambiare qualcosa e passa al 4-3-3, abbassando gli esterni e togliendo Masiello e Freuler per Pasalic e Malinovskyi. L’Atalanta sembra tenere un po’ meglio il campo, ma che non sia proprio serata lo si capisce prima al 68’, quando un cross abbastanza casuale pesca Orsic sul filo del fuorigioco e troppo solo. L’attaccante ha tutto il tempo di controllare e infilare Gollini per il poker croato. Ma è clamorosa anche la parata di Livakovic quando al 74’ Zapata riesce finalmente a liberarsi in area ma vede respinto in angolo il suo destro a colpo sicuro da pochi metri. FONTE:GAZZETTA.IT

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