Il settore del gioco online in Italia sta per subire una profonda trasformazione, a seguito delle nuove norme previste dal Governo con il primo decreto legislativo in attuazione della Delega Fiscale.

Le novità riguardano sia il costo e la durata delle concessioni, sia le modalità di offerta e di raccolta del gioco, sia le misure di contrasto alla ludopatia e al gioco illegale. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per i vari operatori del mercato.

Il piano: aumento costo licenze, massimo 5 licenze per gruppo

La nuova gara per le concessioni online dovrebbe essere indetta nei primi mesi del 2024, con una scadenza prevista per il 31 dicembre 2025. Il costo della nuova concessione dovrebbe aggirarsi intorno ai 7 milioni di euro, anche se non sono esclusi ritocchi al ribasso ma non sotto i 6 milioni di euro.

Ogni gruppo potrà acquistare massimo 5 licenze, con una durata variabile tra 7 e 9 anni, a seconda della fideiussione richiesta.

Si tratta di un aumento significativo rispetto al bando del 2018, che prevedeva un costo di 250.000 euro per una durata di 4 anni. Questo comporterà una riduzione del numero dei concessionari, che oggi sono circa 90, e una maggiore concentrazione del mercato nelle mani di pochi grandi gruppi.

I cambiamenti su skin e PVR

Un altro aspetto cruciale della riforma riguarda le skin e i PVR, ovvero le piattaforme di gioco che operano sotto il marchio di un concessionario, e i punti vendita ricariche, che consentono ai giocatori di effettuare depositi e prelievi sui conti di gioco online.

Ogni concessionario, si pianifica, dovrebbe poter aprire una sola skin per ogni gioco online, intervento che potrebbe però essere ampliato visti i duri effetti che potrebbe avere, a partire da un ampio numero di skin chiuse, a un alto costo per i gruppi che dovrebbero acquistare più concessioni. È previsto anche un aumento del costo annuo sostenuto per detenere una skin.

Per quanto riguarda i PVR, si attuerà un divieto assoluto di pagamento delle vincite e altre forme di prelievo dai conti gioco, che ora dovranno sempre avvenire attraverso strumenti finanziari tracciati.

In arrivo anche l’albo dei PVR gestito direttamente da ADM, con un costo d’iscrizione ufficioso di €50 all’anno. Oltre ai PVR già noti come tabaccherie, sale slot e sale bingo, si prevede l’abilitazione anche per attività con un’autorizzazione diversa emessa dal comune, tra cui bar, edicole, ristoranti.

Nuove misure contro azzardopatia e gioco illegale

La riforma del gioco online prevede anche importanti misure di contrasto alla ludopatia e al gioco illegale, in linea con gli obiettivi di tutela della salute pubblica e di prevenzione del riciclaggio.

I concessionari dovranno prevedere degli investimenti in campagne di informazione sul gioco responsabile, che dovranno essere visibili sui siti e sulle piattaforme di gioco.

Inoltre, i concessionari dovranno implementare dei sistemi di autolimitazione al gioco, che consentano ai giocatori di impostare dei limiti di tempo e di spesa, e di messaggi di gioco responsabile, che appaiano durante le partite e che ricordino i rischi del gioco eccessivo.

Infine, i concessionari dovranno applicare dei limiti imposti all’utente in base al deposito medio sul conto di gioco, che non potrà superare il 10% del reddito dichiarato.

Per quanto riguarda il gioco illegale, il Governo intende intensificare la lotta contro i siti e le piattaforme che operano senza concessione, sfruttando un accordo con Bankitalia che impedirà ai gestori di servizi di pagamento ogni tipo di transazione verso i soggetti privi di concessione ADM.

Inoltre, il Governo intende rafforzare i controlli e le sanzioni per chi offre o promuove il gioco illegale, sia online che offline, con la collaborazione delle forze dell’ordine e delle autorità competenti.

È da aspettarsi che questa stretta si possa ripercuotere anche su altre attività che circondano il mondo del gaming online, come i siti che si occupano di affiliazione scommesse, che dovranno monitorare con più attenzione il loro operato e quello dei bookmaker che promuovono.