Il Barba con 38 punti guida Houston al 112-108 di gara-4 che riporta in parità la semifinale di Western Conference. I due mvp dei Warriors sbagliano nel finale le triple del pari

Si riparte da zero, mercoledì a Oakland. Come se non fosse successo niente, come se Houston e Golden State non si fossero mai affrontate in queste prime 4 spettacolari e controverse partite. Solo che qualcosa è successo: che i Warriors sono andati avanti 2-0 nella serie e i Rockets sono rinati vincendo le successive due. E il 112-108 in gara-4 fa tutta la differenza del mondo. Perché la squadra di Mike D’Antoni adesso sa come si battono i campioni, perché James Harden con 38 punti e 10 rimbalzi in gara-4 ha confermato di aver capito come essere mvp anche nei playoff dopo tanti fallimenti, perché i campioni si sono riscoperti poco profondi, nonostante tutto il loro talento. Quell’aura di superiorità che Golden State aveva, anche dopo la sconfitta al supplementare di gara-3, se n’è andata definitivamente con le triple sbagliate nel finale da Kevin Durant (34 punti, 10° di sempre oltre i 4000 in carriera nei playoff) e Steph Curry (tornato ai suoi livelli con 30 punti dopo aver girato a vuoto nelle prime tre partite). Quelle che hanno consegnato a Houston il quarto atto e la parità in una serie che sta mantenendo tutte le attese.

LE CARTE DI HOUSTON — I Rockets hanno vinto prima di tutto grazie a Harden. Letale per tutta la partita, lottatore nonostante tutte le ammaccature (l’occhio sinistro ferito in gara-2 assomiglia ancora sinistramente a quello di Terminator) che questa serie gli sta costando. Ma Houston ha vinto perché è molto di più del Barba. Chris Paul (13 punti e 5 assist) è un geniaccio che sa sempre tirare fuori un coniglio dal cilindro, PJ Tucker (17 punti e 10 rimbalzi) un lottatore con pochi eguali in Nba e il tocco fatato dall’arco. Lui e Eric Gordon (20 punti di cui 10 nel terzo periodo, assieme alla panchina da cui Austin Rivers conferma con 10 punti sotto gli occhi di papà Doc di essere lottatore vero, sono gli X-Factor dei Rockets nei due successi casalinghi. “Abbiamo lottato su entrambi i lati del campo – ha spiegato Harden -. Conosciamo bene i nostri avversari, sappiamo che è quello che dobbiamo fare”.

I DIFETTI DEI CAMPIONI — Golden State nelle due partite a Houston si è riscoperta meno perfetta di quanto pensava. Durant ha continuato anche in gara-4 nei suoi playoff fenomenali, ma Kerr ha capito che tutti gli Hamptons Five (il quintetto con Curry, Thompson, Iguodala, Durant e Green che è il mantra di questa serie) devono girare al massimo per rendere i campioni superiori. E in gara-4, se Durant e Curry hanno tradito solo con le due triple che avrebbero pareggiato la partita respinte dal ferro in meno di 5”, Klay ha balbettato 1/6 dall’arco, Green (15 punti, 10 rimbalzi e 5 assist) si è visto solo nell’ultimo quarto (non a caso quello in cui i Warriors hanno giocato meglio) e Iguodala ha avuto un passaggio a vuoto. Ai campioni continua a mancare la scintilla dalla panchina, impoverita dall’infortunio di DeMarcus Cousins, dall’evidente declino di Shaun Livingston e dalla promozione di Iggy in quintetto

LA PARTITA — Houston prova nel secondo quarto il primo allungo (59-46 a 1’27” dal riposo), ma una tripla sulla sirena di Iguodala manda i Warriors al riposo sotto 61-54 nonostante le 11 triple dei Rockets, record nei playoff nei primi 24’. La squadra di D’Antoni continua a far male da fuori, e con lo scatenato Harden trova il 77-60 a 7’53” dalla terza sirena. Quando Curry fa pace col tiro da fuori, Golden State accorcia fino all’86-82 a 1’04” da fine periodo dopo un parziale di 11-0. Houston torna in controllo con un parziale di 15-4 a cavallo di terzo e quarto periodo, ma Curry nel finale riporta dentro i Warriors e con una magia delle sue riduce a 110-108 il vantaggio di Houston con appena 19” sul cronometro. Un errore dalla lunetta di Harden, con 11” da giocare, regala ai campioni la chance del pareggio, ma prima Durant e poi Curry sbagliano. Si ricomincia mercoledì da 2-2, come se non fosse successo nulla. O no? Houston: Harden 38 (7/12 da due, 6/17 da tre, 6/8 tiri liberi), Gordon 20, Tucker 17. Rimbalzi: Tucker 10, Harden 10. Assist: Paul 5. Golden State: Durant 34 (10/16, 2/6, 8/10 tl), Curry 30, Green 15. Rimbalzi: Green 10. Assist: Curry 8. FONTE:GAZZETTA.IT

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