I rossoneri creano tanto, il portiere Vlachodimos para tutto e il marocchino sfrutta la deviazione di Biglia per battere Reina

Marco Giampaolo si era lamentato alla vigilia dell’amichevole con il Benfica che si parlasse poco del lavoro sul campo. I 90′ della seconda gara negli States per l’ICC danno ragione al neo-tecnico rossonero: il Milan ha già cambiato pelle, al di là del risultato che, come con il Bayern, non sorride al Diavolo. Vince il Benfica 1-0, con gol beffardo dell’ex Taarabt, ma in fondo a chi interessa?

PRINCIPI È calcio di luglio, il ritmo sotto il solleone di Foxborough non può essere da partita vera, sebbene i lusitani tra una settimana si giochino il primo trofeo stagionale nel derby di Supercoppa con lo Sporting e il 10 agosto comincino il campionato. Alcuni principi sono però già chiari. Primo: il Milan si è alzato di una decina di metri, dalla difesa al primo pressing. Secondo: il gioco è più fluido, meno fraseggiante e più verticale, con il passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2 che dà meno punti di riferimento all’avversario. La versione “gattusiana” passava quasi esclusivamente dagli esterni, con Giampaolo la musica cambia e consente più variabili allo spartito. Certo, ci sono anche le controindicazioni: il Milan crea tanto, ma non segna per la seconda gara di fila e il fatto che il mercato in queste ore abbia l’attacco come reparto più caldo non sembra una casualità. Dietro c’è da coprire più campo e la linea a quattro dovrà abituarsi ai dettami dell’allenatore, cioè correre in avanti anche a palla scoperta, senza rinculare. Progetto audace, ma rischioso.

IL PRIMO TEMPO Dopo 10′ per prendere confidenza con l’infimo terreno del Gillette Stadium (l’effetto ottico è in stile campo da beach soccer…), la squadra rossonera comincia a produrre calcio. La sveglia la suona Calhanoglu al 17′ con una bordata dalla lunga distanza che colpisce in pieno il palo. Segnali positivi dal turco, ma la curiosità è tanta soprattutto per la nuova posizione di Suso, trequartista alle spalle delle due punte, con licenza di cercarsi spazio anche a destra, nella sua porzione di campo preferita. Lo spagnolo passa l’esame, mandando due volte in porta Castillejo (sprecone) e pennellando alla sua maniera per Borini (colpo di testa): Vlachodimos para però anche le mosche, aggiungendoci pure il bel riflesso sul tiro al volo dello scatenato Fabio (in palla pure nell’inedito ruolo di mezzala) al 22′. Il portiere greco devia poi anche il destro di Piatek al 34′, mentre resta di sasso al 43′ quando il centravanti polacco scambia e riceve da Rodriguez, calciando di prima fuori di un soffio nell’azione forse più ricamata della serata. Dopo mezzora di bel Milan, nel finale di tempo esce il Benfica e ci vuole un super Donnarumma per inchiodare lo 0-0 all’intervallo. Gigio è reattivo sul destro di Gabriel e fortunato sulla conclusione ravvicinata di Rafa Silva, che gli calcia praticamente in bocca.

SECONDO TEMPO La nota positiva è che la squadra di Giampaolo tiene abbastanza anche nei primi 20-25′ della ripresa. Al 53′ Vlachodimos dice ancora no a Castillejo dopo bella combinazione con Suso. Dieci minuti dopo, il debutto di Krunic (incoraggiante) con la maglia rossonera, seguito a breve dal vantaggio del Benfica. Da corner, Taarabt recupera palla al limite e tira, Biglia devia e spiazza Reina al 70′. Il Milan pare ora sulle gambe, ma la girandola di cambi mischia un po’ le carte ed è ancora Vlachodimos a soffocare le velleità di Suso, alzando il tiro mancino dello spagnolo in corner. Jesus non si dà per vinto e ci prova di nuovo a giro: fuori di poco. Poi tocca a Biglia su punizione all’83’: traversa. Non è serata fortunata. Ma a luglio si cerca altro che la buona sorte e Giampaolo può dirsi soddisfatto: il suo Milan c’è, anche se per la prima vittoria bisognerà aspettare ancora. FONTE:GAZZETTA.IT

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