L’attaccante decide nella ripresa un match spesso gestito dai padroni di casa. Montella perde subito Pezzella e tiene in panchina Chiesa

Il Verona sorpassa la Fiorentina in classifica con il primo gol in Serie A di Samuel Di Carmine, che a Firenze è nato e con i viola ha giocato nelle giovanili, fino al debutto in A. Il successo è meritato: la squadra di Juric è a lungo superiore, ha più occasioni e ne lascia pochissime ai viola in rosso. Il motivo del match è chiaro fin da subito. Perché come abitudine, l’Hellas parte aggredendo: arriva con forza fino all’area viola, però non riesce a segnare. Tre le occasioni nitide del primo tempo: Dragowski respinge su Verre e Faraoni, mentre Salcedo tutto solo sbaglia il tiro davanti al portiere. Montella non se la sente di rischiare Chiesa, che ha avuto noie fisiche, quindi a destra entra Venuti, più difensivo ma sempre in difficoltà con Lazovic. Sarà cambiato nella ripresa con Lirola. Alla Fiorentina mancano anche gli squalificati Castrovilli e Pulgar. Cristoforo fa il debutto assoluto stagionale e si piazza da regista, mentre sul centro sinistra ritrova il ruolo da titolare Benassi. Dopo 4’ però deve uscire anche Pezzella, colpito allo zigomo da Di Carmine, ammonito. I viola faticano a distendersi: in una rara offensiva, Ribery cerca Vlahovic in area, ma la girata dell’attaccante è respinta da Silvestri.

IL GOL 

Il Verona è senza Veloso e Kumbulla, ma ripresenta in difesa Bocchetti. In avanti Verre si posiziona sulla trequarti, con Salcedo – che però si muove molto – e Di Carmine di punta. Nell’azione del gol, al 21’ del secondo tempo, entrano in scena proprio Verre e Di Carmine. Sulla galoppata di Faraoni, il primo finta e il secondo conclude. Dragowski, che prima aveva negato il vantaggio a Salcedo, stavolta non può opporsi. La reazione della Fiorentina è debole e sempre sull’asse Ribery-Vlahovic: altra girata del 19enne serbo, fuori. Poi più nulla, nonostante l’ingresso di Ghezzal per Benassi. Mentre l’Hellas sui capovolgimenti di fronte fa venire ancora i brividi a Montella, però il risultato non cambia.

IL RICORDO 

L’Hellas ha ricordato la scomparsa, avvenuta in settimana, di Roberto Puliero, artista di spicco in città: attore, regista, poeta, fondatore di una compagnia teatrale ma soprattutto radiocronista delle partite del Verona. Cantore dello scudetto e anche delle gare più recenti, è stato ricordato con un minuto della sua radiocronaca più famosa, quella del giorno della vittoria del campionato nel 1985, prima delle note di un trombettiere. Anche dopo il gol la sua voce è riecheggiata dagli altoparlanti. Applausi.

Fonte:gazzetta.it