Partita equilibrata a Torino: grande primo tempo del Diavolo che trova il vantaggio con il Pistolero, nella ripresa la Signora ribalta il match

Non c’è due senza tre e non c’è vittoria della Juventus senza la speciale partecipazione di Moise Kean. Alla dura legge del guerriero con le treccine si è arresto anche il Milan, che era andato in vantaggio e più dei bianconeri è stato dentro la partita. Però Madama è questa: cinica e spietata, capace di prendersi tutto anche quando non gioca al top. L’ha fatto anche stavolta, portandosi a un niente dallo scudetto, grazie al pareggio di Dybala su rigore e al terzo centro in tre gare (5 se contiamo anche la Nazionale) del suo giovane gioiello, che con l’energia e l’entusiasmo dei suoi 19 anni si sta prendendo la Juve. Per il Diavolo di Gattuso un’altra serata no: 4 sconfitte nelle ultime 5 gare.VANTAGGIO ROSSONERO — Ancora senza l’infortunato Cristiano Ronaldo, Allegri parte con un 3-5-2 inedito, schierando Alex Sandro nel trio di difesa, e lascia in panchina Chiellini, Pjanic, Matuidi e Cancelo, ma dopo meno di mezz’ora è costretto a rivedere i piani per l’infortunio alla caviglia di Emre Can: dentro Khedira, prima volta dopo l’intervento al cuore di fine febbraio, e 4-4-2 con Bernardeschi che trasloca a destra. Dopo un inizio sonnecchiante succede tutto nei minuti finali: prima il Milan chiede un calcio di rigore per fallo di mani Alex Sandro su cross di Calhanoglu (che l’arbitro non assegna dopo aver consultato il Var), e poco dopo (39’) i rossoneri vanno in vantaggio con Piatek. Il gol nasce da un errore di Bentancur, che si fa anticipare da Bakayoko: palla in verticale per il pistolero che non sbaglia. L’1-0 sveglia la Juve, che nei minuti di recupero ci prova prima con Mandzukic (bella rovesciata deviata in angolo) e poi due volte con Dybala.

JUVE, C’È GIOIA — La ripresa inizia sotto il segno del Diavolo, con Piatek, Borini e Bakayoko che cercano il raddoppio. Invece è la Juventus a riaprire la partita, con un rigore procurato e battuto da Dybala. L’argentino se va da solo verso la porta, lanciato da Bonucci, e Musacchio è costretto a sgambettarlo per fermarlo: giallo per il rossonero e penalty che il numero dieci trasforma col sinistro.MOISE DECISIVO — Trovato l’1-1, Allegri prova a vincerla buttando dentro forze fresche: prima Pjanic e poi Kean, che sostituisce Dybala, non felicissimo. Il ragazzino ha subito la palla buona per il 2-1, ma da pochi passi spara alto. Centrerà bene la porta qualche minuto dopo, ma l’arbitro aveva già fermato il gioco per un fallo di Bonucci su Romagnoli. Si farà perdonare poco dopo: diagonale chirurgico su assist di Pjanic e poi balletto per festeggiare il gol partita. Ora la palla passa al Napoli: se gli azzurri domani sera perderanno col Genoa, prima di volare ad Amsterdam per l’andata dei quarti di finale (10 aprile) la Juve potrà festeggiare l’ottavo tricolore di fila. FONTE:GAZZETTA.IT

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