Golden State vince la partita, ma perde Durant. I Warriors s’aggiudicano 104-99 su Houston una gara 5 in cui è successo di tutto, salendo 3-2 nella serie. La vincono gli Splash Brothers. Thompson segna 27 punti e il canestro decisivo. Curry esplode nel secondo tempo da 20 punti.

Golden State vince la partita, ma perde Durant. I Warriors s’aggiudicano 104-99 su Houston una gara 5 in cui è successo di tutto, salendo 3-2 nella serie. La vincono gli Splash Brothers. Thompson segna 27 punti e il canestro decisivo. Curry, dopo un primo tempo infame, esonda nel secondo da 20 punti. Si riprende la squadra, quella col nucleo storico da 73 vittorie di stagione regolare tre stagioni fa, dopo l’infortunio di Durant, che va in spogliatoio con 2’05” da giocare nel 3° quarto. E non rientra più. Ufficialmente per un infortunio al polpaccio destro. La dinamica faceva temere per il tendine d’Achille. L’eroe inatteso per i campioni in carica è Looney, che non fa rimpiangere un altro infortunato illustre, Cousins. Kerr cita Klopp, allenatore del Liverpool, post impresa Champions: “I ragazzi sono dei fo..uti giganti”. Houston si mangia le mani: dopo la strepitosa rimonta da -20 perfezionata nel 3° quarto non sfrutta l’inerzia favorevole e il terrore dell’Oracle Arena. Texani timidi nel finale, solo Gordon con la faccia giusta, Harden si defila sul più bello dopo un’ottima gara. Il vantaggio campo fa la differenza, come sempre sinora, nella serie. I Warriors si garantiscono quantomeno gara 7 in casa. Domani notte gara 6 a Houston. Con o senza Durant?

LA PARTITA Iguodala sta bene. I dubbi per l’acciacco al ginocchio sinistro li fuga schiacciando in penetrazione. Thompson con 12 punti nei primi 8’, alla faccia del momento difficile. Impatto di  Looney dalla panchina, specie a rimbalzo offensivo. 31-17 Warriors a fine 1° quarto, nonostante Curry senza punti. Houston con 6 palle perse. Un parziale di 10-0 ispirato da Harden riporta i texani da -15 a -3. Ma i Warriors replicano con un contro-parziale di 17-0. Curry trova il primo canestro, una tripla, con 4’20” da giocare prima dell’intervallo. +20, sul 57-37. Poi 57-43 a metà gara. Durant con 20 punti, Harden 14. I Rockets tirano col 37% dal campo. E il ritmo alto è quel che vogliono i californiani. Houston domina il 3° quarto. I Warriors ci ricascano: si crogiolano nel vantaggio, non abbastanza “cattivi”. Houston ne approfitta: Gordon si sblocca, Tucker esibisce testosterone applicato alla pallacanestro, Paul e Harden alzano la voce. I Rockets tornano a -1 sul 65-66. Poi si fa male Durant. Segna in sospensione. Si tiene il polpaccio destro, sulla ricaduta. Il mondo Warriors pare crollare. Vantaggio evaporato, il miglior giocatore fuori causa. E Houston sorpassa, con Harden: primo vantaggio dal 14-12. Dopo 36’ è 72 pari. Ma Curry si riprende la squadra, come ai vecchi tempi. Bersaglia, ritrovando improvvisamente fiducia. “E’ frustrante quando non vedi i tiri entrare, ma mica smetti di tirare…” racconterà poi. Green ci mette la cattiveria agonistica, sai che novità. Colpo proibito a Paul: fallo tecnico. Però subito dopo una tripla enorme. Doppiata da quella di Thompson. E’ l’uno-due che griffa la partita. Nonostante Green esca per falli. Harden riporta i suoi a -3, Thompson pasticcia, rischiando di perdere la palla, poi segna a 4” dalla fine il canestro della tranquillità. 3-2 Warriors. Ma non è finita.

GOLDEN STATE: Thompson 27 (6/10, 5/10) Curry 25, Durant 22. Rimbalzi: Green 12. Assist: Green 11.

HOUSTON: Harden 31 (7/7, 3/9, 8/10 t.l.), Gordon 19. Tucker 13. Rimbalzi: Capela 14. Assist: Harden 8. FONTE:GAZZETTA.IT

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