Segna l’interista, raddoppia Aguero e l’Albiceleste piega il Qatar. Il Paraguay perde coi Cafeteros ed è quasi fuori. Perù qualificato

L’Argentina si salva all’ultimo respiro. Con l’obbligo di vincere per evitare l’onta dell’eliminazione alla prima fase, come non accadeva da 36 anni, la Seleccion centra l’obiettivo grazie al fiuto di Lautaro Martinez e di Sergio Aguero, guarda caso i due centravanti promossi titolari a furor di popolo. Ai quarti se la vedrà col Venezuela. Per piegare la resistenza del Qatar servono comunque 90’ di grande intensità e qualche brivido, a conferma di un’Albiceleste ancora in cerca di idee e meccanismi. La difesa argentina infatti soffre e rischia fino all’81’, quando il Kun mette al sicuro il risultato. Ad agevolare la missione di Messi e compagnia ci pensa comunque il Paraguay, che cade con una Colombia imbottita di riserve e scivola al terzo posto: l’Albirroja si qualifica tra le due migliori terze solo in caso di pareggio domani sera tra Giappone ed Ecuador.

FORMULA VINCENTE Scaloni dà retta a stampa e tifosi riproponendo due punte davanti a Messi, formula che aveva convinto già contro il Paraguay prima della sostituzione che scatenò la furia del Toro. La mossa dà i suoi frutti anche questa volta, difatti la Seleccion riesce a costruire occasioni con una certa facilità (saranno 9 a fine primo tempo). Il pressing alto funziona, così come i movimenti di Lautaro e Aguero a favorire gli inserimenti di Messi e Lo Celso. Ma a far pendere la bilancia dalla parte di Messi e compagnia è un autentico regalo della difesa asiatica, che al 3’ consegna palla a Lautaro con uno scellerato disimpegno: il bomber nerazzurro controlla in una frazione di secondo e, tutto libero a centro area, spedisce alle spalle di Al-Sheeb con un sinistro sul primo palo. È un gol liberatorio per l’Albiceleste, che poi sfiora il raddoppio con una conclusione di Messi, un diagonale fuori misura di Aguero e un tentativo a testa di Otamendi e Lo Celso.

OBIETTIVO CENTRATO Alla Seleccion tocca tuttavia soffrire, perché i problemi in difesa persistono e ogni affondo avversario rischia di creare brividi alla porta difesa da Armani, così come fanno Pedro e Almoez Ali nei primi 45’. L’Argentina prova così a mettere il sicuro il risultato al rientro in campo, ma si scontra con i riflessi di Al-Sheeb, fenomenale al 61’ e al 66’ su due conclusioni a botta sicura del Kun. Che però si riscatta al terzo tentativo dopo una partita condita di errori: l’attaccante del City riceve fuori area, salta il diretto marcatore e supera il portiere avversario con un potente diagonale che mette fine alla contesa, scatenando la gioia di Scaloni e della panchina albiceleste. Poco prima del definitivo 2-0 fa il suo debutto in coppa anche Dybala, dentro al posto di Lautaro per gli ultimi 15’. Troppo poco per poter incidere, ma quantomeno lo juventino si muove bene riuscendo ad andare al tiro due volte. Chissà che ai quarti trovi più spazio.

COLOMBIA IMPLACABILE Sfida impari a Salvador per un Paraguay messo sotto dal “muletto” cafetero. Imbottita di riserve, e senza l’accoppiata Zapata-James per un’ora abbondante, la Colombia ha comunque vita facile nonostante due pericolose iniziative di Gonzalez nei primi minuti. Poi sale in cattedra la squadra di Queiroz, prendendo il controllo del centrocampo e sbloccando il risultato al 30’ grazie a una rete di Cuellar, bravo a sfruttare un assist di Arias dopo un errore in disimpegno della retroguardia paraguaiana. Quasi nulla la reazione dell’Albirroja, che dopo aver rischiato sui tentativi di Falcao e James (dentro nell’ultima mezz’ora insieme a Zapata) vacilla nuovamente al 68’ su una conclusione di Diaz annullata con l’ausilio della Var per un tocco di mano del colombiano. Il Paraguay prova quindi gli ultimi assalti disperati con Almiron e Romero, ma la difesa colombiana regge senza scosse e porta casa la terza vittoria di fila. Un risultato che fa felice anche il Perù, qualificato perché ormai sicuro di essere una delle due migliori terze. FONTE:GAZZETTA.IT

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