I bianconeri in tre amichevoli hanno fatto vedere cose buone e meno buone: un primo bilancio che permette a Sarri di concentrare il lavoro su ciò che non ha funzionato

La tournée della Juventus in Asia è terminata, con le tre amichevoli – contro Tottenham, Inter e K-League Team – che hanno visto una squadra certamente non brillante, ma con alcuni spunti a cui Sarri può già guardare con soddisfazione. Manca ancora l’ultima partita di Icc contro l’Atletico, in Svezia, ma intanto si può fare un bilancio della tourneé asiatica. Cosa ha funzionato e cosa no?

SÌ/RONALDO Il portoghese è tornato dalle vacanze in ottima forma e la lontananza dal calcio giocato non ha intaccato il suo entusiasmo e soprattutto il suo tocco magico. In gol nelle due partite che ha giocato – con Tottenham e Inter -, acclamato anche quando nemmeno è entrato in campo, contro il K-League Team. Insomma, il solito Cristiano Ronaldo.

SÌ/DEMIRAL Il salto dal Sassuolo alla Juventus non è cosa da poco, ma il difensore turco non sembra averlo pagato a quanto si è visto dalle prime uscite. Impressionante soprattutto contro l’Inter, senza dubbio il migliore di una difesa non impeccabile che ha subito 7 gol in 3 match: le voci di mercato non lo hanno turbato.

SÌ/TREQUARTI Il passaggio da Allegri a Sarri comporta diversi aspetti, ma quello che si è visto immediatamente – e sarà una costante della nuova Juve – sono gli scambi veloci sulla trequarti. Le rapide triangolazioni in fase offensiva hanno subito dato i frutti sperati e questi meccanismi sembrano essere nelle corde dei giocatori bianconeri. Un’arma su cui Sarri punta molto e che già promette faville.

NO/MANDZUKIC L’attaccante croato è sembrato il meno ispirato tra i compagni di reparto: nessun gol, pochissime occasioni. Di Ronaldo si è già detto, Higuain è parso carico e dinamico oltre alla rete contro il Tottenham e Bernardeschi si è sempre dannato sebbene sia rimasto a secco. Insomma, il grande assente è Mario.

NO/AGGRESSIONE Ecco uno degli aspetti su cui ancora Sarri deve lavorare moltissimo: i giocatori non hanno ancora metabolizzato quella fase di non possesso aggressiva che tanto caratterizza le sue squadre e proprio nelle sbavature di quei movimenti i bianconeri sono andati in difficoltà più volte. Ma l’allenatore stesso lo ha ribadito: ora c’è tempo per lavorare su queste sincronie tattiche coordinate. FONTE:GAZZETTA.IT

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