Mazzarri paga il k.o. in avvio di Belotti e le parate di Handanovic: spietati i nerazzurri, che non mollano Sarri

E’ un atto di forza, è una risposta prepotente quella che l’Inter di Antonio Conte spedisce sotto il diluvio da Torino alla Juve che nel pomeriggio era passata a Bergamo. I nerazzurri travolgono con tre gol un Toro troppo timido per giocarsela contro una squadra così attrezzata, forte e in salute. Nerazzurri già sul doppio vantaggio dopo trentadue minuti, nella ripresa poi fa festa anche Lukaku con il suo decimo gol in Serie A: Conte supera a pieni voti la notte dell’Olimpico e resta a un punto dai bianconeri (l’unica nota negativa è l’infortunio di Barella, per lui distorsione al ginocchio destro). Il Toro di Mazzarri torna invece nella buca, conferma la maledizione della sosta, quando alla ripresa non ha mai vinto, e resta in ansia per l’infortunio al costato che dopo tredici minuti ha costretto Belotti a tornare sotto la doccia. Il Gallo è stato accompagnato in ospedale per accertamenti prima che la partita finisse. Per Mazzarri è la peggiore sconfitta casalinga nel suo biennio granata.

SENZA BELOTTI…

C’è un Toro con Belotti, ce n’è poi un altro senza. Questa sera sotto un diluvio (in serata su Torino è scattata l’allerta rossa per il maltempo) se n’è avuta l’ennesima controprova. L’Inter si conferma una brillante corazzata forgiata nel laboratorio di Antonio Conte: d’acciaio in difesa, letale nelle ripartenze in velocità con Lautaro e pronta a sfondare i muri con Lukaku. Non è affatto un caso che la squadra di Mazzarri abbia incassato il gol di Lautaro che ha stappato la partita proprio quando il Gallo era fuori dal campo. Da allora, nonostante qualche segnale lanciato di buona volontà, è cominciata un’altra partita. Un po’ alla volta il Toro si è sgonfiato fino a crollare, l’Inter è venuta fuori controllando il campo e facendo male quando ne ha avuto l’occasione. Eppure, ci sarebbe da sottolineare pure che l’avvio dei granata non era stato per nulla male. Una decina di minuti giocati con personalità, poi però l’infortunio di Belotti ha fatto saltare tutto. Accade al quinto, quando da uno scontro area con Skriniar è il capitano granata a cadere male, riportando una botta al costato, costretto al cambio con Zaza al tredicesimo. Un minuto prima l’Inter era già avanti.L’Inter è squadra che gioca ai limiti della perfezione nei meccanismi, e sa approfittare dei momenti propizi. Il primo è servito subito: minuto dodici, Belotti è dolorante davanti alla panchina, il Toro in campo è in dieci. Vecino capisce che è il momento di affondare il colpo e verticalizza immediatamente una palla spiovuta a centrocampo. Il resto lo fa Lautaro, l’altro Toro della serata dell’Olimpico, che brucia sullo scatto in maniera impressionante Izzo e punisce Sirigu. Il Toro è stordito, l’Inter comincia a viaggiare che è una bellezza. Bisogna arrivare alla mezzora per rivedere i granata dalle parti di Handanovic: prima Ansaldi (lo sloveno si oppone coi pugni), poi Verdi (respinto in angolo) e infine Nkoulou (non trova la porta) ci provano senza successo. Tutto in trenta secondi o poco più. E’ però una fiammata, perché la squadra di Conte è in controllo e le riesce spesso di spaccare nel mezzo il Toro. Accade ad esempio al 32’, quando Lukaku ha una grande occasione, ma trova sulla sua strada Sirigu che si rifugia in angolo facendosi aiutare dalla base del palo. Sugli sviluppi del corner, Biraghi pesca con un assist delizioso De Vrij incredibilmente solo nell’area del Toro (è nella zona di Izzo) e dopo trentadue minuti l’Inter è già avanti due a zero. Prima dell’intervallo, i nerazzurri falliscono un contropiede centrale (tre contro uno) con Sirigu spettacolare nell’opporsi a Barella. Nel recupero si infortuna proprio Barella, sostituito con Borja Valero. C’è gloria anche per Handanovic, protagonista al 47’ di una parata d’istinto eccezionale su De Silvestri.

LUKAKU DA DIECI

Di quanto l’Inter sia devastante negli affondi centrali, complice una serata da dimenticare di Nkoulou, Bremer e Meité, diventa ancora più lampante nei primi dieci minuti della ripresa quando la squadra di Conte ha subito due occasioni per chiudere i conti. E se la prima con Lautaro non trova fortuna, la seconda con Lukaku mette il sigillo e il fiocco sulla vittoria nerazzurra. L’azione in ripartenza è bellissima quanto efficace: Lautaro innesca Brozovic a centrocampo, illuminante il filtrante per Lukaku che sfonda nel cuore dell’area granata e piazza un diagonale preciso firmando il suo decimo gol in Serie A. Mazzarri getta nella mischia Aina e Berenguer, ma ormai la partita è andata. Ci voleva tutto un altro Toro per impensierire un’Inter così forte, ben organizzata e ricca di potenza. La caccia di Conte alla Juve continua.

Fonte:gazzetta.it