Il Basaksehir passa in casa del Borussia M’Gladbach: il primo posto del gruppo J va ai turchi

Missione compiuta, ma che fatica. La Roma si qualifica ai sedicesimi di Europa League pareggiando col il Wolfsberg grazie a un 2-2 propiziato dalle reti di Perotti su rigore, Florenzi (autogol), Dzeko e Weissman, al termine di una partita più vivace del previsto, grazie soprattutto alla intraprendenza degli austriaci (esultanti alla fine), tornati sì cenerentola del girone come classifica, ma in grado di spaventare i padroni di casa, che si qualificano solo al 2° posto, costringendo addirittura Fonseca nella ripresa a rimettere in campo “big” che voleva risparmiare. A fare brutta figura, intanto, ci pensano quelli che in Curva Sud fanno (per due volte) alcuni “buu” all’ivoriano Niangbo, la seconda volta un attimo prima che la Uefa faccia leggere il solito annuncio dell’intervallo sui divieti di manifestazioni di discriminazioni razziali. Coincidenze. I delegati, comunque, hanno sentito e scritto tutto. E il resto dello stadio ha sommerso gli ululati sul nascere a suon di fischi.

DZEKO GOL

Fonseca in avvio sceglie il solito 4-2-3-1 con tendenza 4-1-4-1, visto che Diawara in impostazione gioca spesso più basso di Veretout, che galleggia tra mediana e trequarti, dove giostra stavolta Mkhitaryan, che ha ai lati Under e Perotti. Gli austriaci scelgono il 4-3-1-2 dell’andata, con Liendl dietro le Weissman e Niangbo, mentre a centrocampo Sprangler si abbassa per stare sui piedi dell’armeno. La Roma però parte forte e al 5′ si procura già un rigore, grazie a un bell’assist proprio di Mkhitaryan che libera Dzeko, atterrato dal portiere Kofler. Al 7′ è Perotti che segna piazzando il portiere, ma il Wolfseberg non ci sta e un minuto dopo Liendl – autore del gol del pareggio dell’andata – impegna in tuffo Mirante. E’ l’anticipo del pari, visto che al 10′ un “dai e vai” libera Niangbo, il cui cross dal fondo viene deviato in rete da capitan Florenzi per uno sfortunato autogol. Entrambe le squadre sono lunghe e così gli spazi non mancano e ad approfittarne per prima è la Roma, che al 19′ torna in vantaggio al termine di una bella azione, nata da un lancio in profondità di Diawara per Perotti, che di esterno serve Dzeko a porta spalancata. E’ il raddoppio, che però non ammansisce i “lupi” austriaci. Al 24′, infatti, segnerebbero ancora con Weissman, ma la rete viene annullata per un chiaro fuorigioco.

RIECCO I TITOLARI

In avvio di ripresa, però, il centravanti resta protagonista, poiché un suo colpo di testa viene respinto dal palo destro della porta di Mirante. Il portiere deve mettersi in vetrina al 14′, quando una cavalcata in contropiede di Niangbo è conclusa con un tiro su cui l’ex del Bologna deve volare così tanto a infortunarsi alla spalla destra e restituire il posto al titolare Lopez. Ma è solo l’antipasto del nuovo pari, confezionato di testa dal solito Weisman, bravo ad anticipare Fazio e deviare in porta un cross di Liendl. Dopo un tiro di Under al 20′, parato da Kofler, per scuotere la Roma, allora, Fonseca rimanda in campo i big che voleva risparmiare: dentro Pellegrini per il turco (fischiato dalla Curva) e Zaniolo per Perotti. Qualcosa in più si vede, perché negli spazi l’azzurro sgomma, ad esempio servendo Mkhitaryan che di testa manda alto, così come pochi minuti dopo farà Mancini su punizione battuta da Pellegrini. Al 33′, poi, è Fazio a impegnare in tuffo Kofler. Quanto basta per far capire che i giallorossi non hanno più voglia di scherzare, tant’è che al 43′ lo stesso portiere deve stoppare Diawara a pochi passi dalla porta. Nel frattempo giunge la notizia del vantaggio del Basaksehir, che fa tremare l’Olimpico per il rischio di una beffa eliminazione in caso di gol del Wolfsberg, ma gli austriaci restano lontano dalla porta e così la Roma porta a casa la qualificazione, anche se dal sapore un po’ amaro.

Fonte:gazzetta.it