Il ternano della Ducati bravissimo ad attaccare all’ultimo giro: magica prima vittoria in MotoGP. Valentino scivola nella ghiaia

Le Frecce Tricolori si sono ammirate anche al Mugello. Non la Pattuglia Acrobatica vista a Roma per le celebrazioni del 2 Giugno, ma le Ducati che piazzano due Desmosedici sul podio del Mugello, con la vittoria di Danilo Petrucci, la prima in carriera, e il terzo posto di Andrea Dovizioso, al 300° GP in carriera. Nel mezzo Marc Marquez, in un sandwich che ha regalato emozioni pazzesche per tutta la gara. Conclusa con Alex Rins 4° a 5 decimi a chiudere un poker di piloti che hanno lottato con il coltello fra i denti per tutti i 41 minuti della corsa.

FRATELLI D’ITALIA I Fratelli d’Italia sono dunque i due della Ducati, che a tratti sono stati anche fratelli-coltelli, nel senso che non si sono risparmiati a lottare fra loro senza tattiche. La Ducati lucida la sua cavalleria, sforna prima una sorta di gioco di squadra, almeno nell’accerchiamento a Marquez, a lungo isolato in mezzo a tre Desmosedici, poi anche lo scontro diretto fra i due. Alla fine ha la meglio Petrux, davvero caparbio nell’ultimo giro con cui infila, sia Marquez, sia Dovi, quasi agganciati dopo una staccata pazzesca alla San Donato e regge di motore, nervi e carattere fino al traguardo, che taglia con soli 43 millesimi di vantaggio su Marquez. Il motorone Honda stavolta si è inchinato e il gioco delle scie sfruttato da Marc per la pole non è bastato. Nel mondiale Marc allunga sul Dovi, salendo da +8 a +12, ma soprattutto ribadisce di avere una moto con cui può fare la differenza, ma sulla pista di casa Ducati la Desmosedici ha avuto le meglio, esaltando le tribune del Mugello orfano troppo presto di Rossi.

ROSSI MALE  Valentino non riesce a invertire il trend negativo delle qualifiche: un dritto alla Materassi in co-produzione con Mir lo fa scivolare a fondo gruppo, e poi nella sabbia dell’Arrabbiata 2 dove finisce mestamente la sua gara dopo una manciata di giri. (In)degno epilogo di un week end da dimenticare per il re di un Mugello che aveva anche buoni tempi, ma che è stato zavorrato da una qualifica terribile. Ottimo 5° posto di Nakagami, arrivato a 6”5 con la Honda Lcr davanti a Viñales e Pirro, 7° da wild card Ducati; solo 10° Quartararo, da cui ci si aspettava una gara migliore dopo le scintille delle qualifiche.

LA GARA Al via scelgono la doppia media Dovizioso, Petrucci, Vinales, Bagnaia, Lorenzo, mentre Rins, Rossi e Quartararo optano per hard-media e Marquez per una doppia hard. Lo scatto buono è di Marquez, che si avvia con la Ducati di Dovizioso dietro, mentre le Yamaha Petronas falliscono lo start scivolando al 9° posto con Quartararo e al 10° con Morbidelli. Marc non scappa, Rins duella in scia a Dovizioso con le altre Ducati, mentre Rossi esce di scena e davanti le Ducati fanno show portandosi davanti con Petrucci e Dovizioso a condurre nell’ordine e Miller a fare a spallate con Marquez. A 10 giri dalla fine Marc svernicia Dovi sul dritto, poi ci prova con Petrucci, ma il suo assalto fallisce. Fra le cadute di Bagnaia, Morbidelli e Miller, e tanti attacchi fre le Ducati e Marquez, si arriva all’ultimo giro. Da cardiopalma. Marquez passa all’esterno, ma Dovi regge e Petrucci si infila all’interno: è il mattone su cui costruisce il suo primo successo in carriera, puntellato da traiettorie da favola fino alla linea del tragurdo. Applausi meritatissimi, il Mugello consacra un pilota serio che meritava questa gioia. FONTE:GAZZETTA.IT

Lascia un commento