Mertens segna nel primo tempo, pari di Lovren nella ripresa. La squadra di Ancelotti ha un piede agli ottavi

Il Napoli è tornato. La sfida vibrante di Anfield dice che la squadra di Ancelotti, al di là dei risultati, si è ritrovata. Ora dovrà dare un senso di continuità in campionato, dove il rendimento è stato decisamente negativo. Stimolati dai campioni di Europa gli azzurri sono apparsi gruppo compatto, capace di colpire in avvio e soffrire nel finale quando i Reds hanno accelerato come solo loro sanno fare, nel loro splendido stadio. Il pari è risultato di grande prestigio e avvicina il Napoli agli ottavi: basterà solo pareggiare in casa col Genk fra due settimane.

CHE PARTENZA

Klopp rinuncia alla sua fonte di gioco da destra Alexander-Arnold, schierando Gomez, mentre in mezzo sceglie il più esperto Milner lasciando fuori l’olandese Wijnaldum. Ancelotti opta per uno schieramento inedito, più coperto per la fase difensiva. Con Maksimovic terzino destro bloccato e davanti a lui Di Lorenzo, più avanzato. La contemporanea assenza del capitano Insigne e del suo vice Callejon porta a dover scegliere e la fascia viene affidata a Koulibaly e anche questo è un segnale visto che come anzianità di presenze sarebbe toccata a Mertens. Parte forte, con pressing altissimo il Liverpool, qualche difficoltà iniziale in uscita per gli azzurri, che però trovano presto la quadra. A destra funziona la coppia inedita con Maksimovic attento su Mané e Di Lorenzo pronto a togliere spazio a un Robertson un po’ troppo nervoso. E proprio l’ex terzino dell’Empoli ruba un bel pallone, lanciando Mertens sul filo del fuorigioco. L’aggancio del belga è perfetto, la corsa verso Alisson non consente recuperi ma la posizione è decentrata e il portierone brasiliano copre bene. Ma Dries lascia partire un destro in diagonale che è un colpo di biliardo perfetto che ammutolisce Anfield. Colpisce anche l’esultanza, niente balletti o corse: la squadra si abbraccia stretta attorno al goleador (117 gol al Napoli, a soli 5 dal cannoniere di sempre Hamsik). Esultano i due mila napoletani presenti.

POSSESSO STERILE  

Il Liverpool prova a reagire ma nonostante un possesso palla mostruoso nel primo tempo (70 %), il tridente dei sogni Mané-Firmino-Salah rimane troppo schiacciato, perché il Napoli non lascia profondità e copre bene le linee di passaggio. Tanto che le situazioni migliori sono sempre per il Napoli, con Lozano che perde l’attimo fuggente per chiudere due triangoli in velocità, prima con Mertens e poi con Zielinski. La prima conclusione dei campioni d’Europa arriva con un colpo di testa di Van Dijk, su calcio piazzato, parato agevolmente da Meret, che proprio allo scadere chiude bene sul primo palo sul tiro di Milner, partito in slalom.

CAMBIO DI MARCIA

Klopp riesce a strambare con il secondo cambio. Quando con Oxlade Chamberlain, al posto di uno spento Gomez, chiedendo a Henderson il sacrificio di giocare terzino. Ora il Liverpool trova intensità e convinzione, Koulibaly salva sulla linea (tiro di Mané) per una uscita alta sbagliata di Meret. È il preludio al gol che arriva da angolo di Milner, con Lovren che sovrasta Mertens di testa e non perdona. Il Napoli soffre ma stringe i denti. Entra anche Alexander-Arnold per dare ancora più spinta. Ancelotti sostituisce le punte con Llorente ed Elmas, coprendosi di più e riuscendo resistere al finale arrembante di una grandissima squadra. Applausi per tutti

Fonte:gazzetta.it